Alba sull’Etna: Escursione tra Stelle, Grotte e Paesaggi Mozzafiato

Ciao a tutti,

Oggi voglio condividere con voi un’avventura che definire epica sarebbe riduttivo. Niente di troppo complicato, tranquilli! È una di quelle esperienze che possono fare tutti, anche chi, come me, pensa che la domenica mattina sia fatta per dormire! Pronti? Si parte per un’escursione sull’Etna, con una sveglia all’alba e qualche sorpresa lungo il cammino.

L’avventura ha inizio: destinazione Etna!
Sabato 28 luglio, dopo un bel pomeriggio di sole, ci siamo messi in macchina intorno alle 18. La meta? Il Rifugio Ragabo, un luogo immerso nella bellezza della pineta etnea, a quota 1.400 metri. Qui abbiamo parcheggiato le nostre macchine, zaino in spalla, e via con il nostro mini-trasloco in quota: tende, sacchi a pelo, cibo a volontà (la salsiccia non manca mai!) e, ovviamente, una buona dose di entusiasmo.

In circa 25 minuti di facile camminata, attraversando sentieri ombreggiati e silenziosi, siamo arrivati alla Caserma Pitarrone, una struttura storica che un tempo ospitava il corpo forestale. Ora è chiusa al pubblico, ma il piazzale davanti è perfetto per piantare le tende. Qui, avvolti dal profumo della resina e dal silenzio della natura, ci siamo fermati a goderci uno spettacolo mozzafiato: il tramonto che colora il cielo di mille sfumature, dal rosso al viola, passando per l’arancio. Non capita spesso di vivere certi momenti immersi nella quiete del bosco!

Grigliata sotto le stelle
Dopo aver montato le tende, è iniziata la festa: una grigliata tra amici sotto un cielo stellato che sembrava uscito da una fiaba. Pane, salsiccia, un buon bicchiere di vino e tanta musica ci hanno accompagnato fino a tarda sera. Tra una risata e l’altra, le chiacchiere si sono allungate fino a quando, cullati dal vento leggero tra i pini, ci siamo infilati nelle tende.

Sveglia presto, che l’alba non aspetta!
Suona la sveglia: sono le 5 del mattino. È il momento clou della nostra escursione! Felpa addosso (fa fresco, eh!), zaino in spalla, e si riparte. Il sentiero che ci porta verso la Grotta di Corruccio è tutto in discesa, perfetto per chi – come me – non ha ancora del tutto aperto gli occhi. Camminiamo in silenzio, quasi in punta di piedi, e ci fermiamo subito dopo una sbarra. Qui, su una colata lavica solidificata, troviamo il nostro punto panoramico: un vero e proprio balcone sulla natura.

L’alba dall’Etna: uno spettacolo da togliere il fiato
Ci sistemiamo sulla lava nera e aspettiamo. Il cielo, ancora scuro, inizia piano piano a tingersi di rosa. E poi, in un istante, il sole sbuca dietro le montagne della Calabria. È un momento magico: davanti a noi si apre una vista mozzafiato che abbraccia i Nebrodi, Taormina, la costa messinese e calabrese. Se siete fortunati come noi, potrete intravedere perfino le Isole Eolie all’orizzonte! Un momento che ti riempie il cuore e ti fa sentire minuscolo di fronte all’immensità della natura.

Un po’ di storia
La Grotta di Corruccio, nei pressi del nostro punto di osservazione, è una delle tante grotte vulcaniche presenti sull’Etna, formatesi nel corso delle eruzioni. Queste cavità laviche venivano spesso utilizzate in passato dai pastori come riparo, e ancora oggi conservano un fascino selvaggio e misterioso.

Ritorno al rifugio… e colazione!
Dopo aver scattato un’infinità di foto e video (non potevamo non immortalare ogni sfumatura di quella meraviglia), ci siamo incamminati di nuovo verso il rifugio. Questa volta, però, con una motivazione in più: la colazione! Pane fresco, marmellata, caffè caldo… una vera e propria ricompensa per gli sforzi fatti.

Smontiamo tutto e si parte per la grotta!
Dopo aver fatto il pieno di energia, smontiamo le tende e ci rimettiamo in marcia, questa volta verso la Grotta di Corruccio, senza fermarci al bivio. Il sentiero è facile, più in discesa che in salita, e in meno di mezz’ora siamo arrivati. Questa grotta, pur semplice, ha sempre il suo fascino. Le pareti nere e frastagliate raccontano storie di fuoco e lava antiche, un tempo in cui l’Etna era in piena attività. Entrare nella grotta è come fare un tuffo nel passato, un’esperienza da non perdere per chi ama la montagna e la storia del vulcano.

Gran finale: granita sotto il Castagno dei Cento Cavalli
Terminato il giro, ci dirigiamo in macchina verso Sant’Alfio, per concludere in bellezza con una granita al famoso chiosco vicino al **Castagno dei Cento Cavalli**, l’albero più antico e grande d’Europa, che si dice abbia più di 2.000 anni. Una vera leggenda vivente della natura! La granita con panna e brioche è la ciliegina sulla torta, e mentre ci godiamo questa delizia, restiamo a bocca aperta davanti alla maestosità di questo albero secolare, un simbolo della forza e della longevità della natura etnea.

Conclusione: un’esperienza da rifare
Stanchi, ma felici e pieni di emozioni, siamo tornati a casa con il cuore leggero e la mente piena di ricordi. Questa escursione è perfetta per l’estate: la pineta offre ombra, i sentieri sono alla portata di tutti, e l’orario tra tardo pomeriggio e alba ci ha permesso di evitare il caldo più intenso. Se non avete ancora provato l’esperienza di vedere il sole sorgere dall’Etna, cosa aspettate? Questa è la vostra occasione!

Alla prossima avventura!

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